Di Ritorno da quattro giorni da Santiago, e mi sembra già passato molto di più.
Ho deciso di fare questa esperienza….. il perchè mi era chiaro alla partenza: volevo vivere questo cammino per raccontare il mio viaggio attraverso il blog, facendo riferimenti alla psicologia, unendo così il mio mondo personale e professionale. Sapevo già che sarebbe stato molto di più di un semplice report, non preoccupatevi, non vi ammorberò con dettagli di viaggio giorno per giorno! Con il tempo, però, camminando, parlando, confrontandomi, ho perso sempre di più la chiarezza di questo obiettivo, e ho lasciato che fosse così, per ritrovare un senso più intimo del camminare, pensare, entrare e uscire da un Sè più profondo. Provo….o meglio vorrei provare, a condividere con voi questa percezione. Ho pensato così di dare significato a questo flusso di esperienza scandendolo nel tempo con parole che mi hanno accompagnato nelle mie riflessioni lungo il cammino, per questo motivo chiamerò questi post sul blog “Le Parole del Cammino”.
La prima parola è DESIDERIO: il pensiero di preparare, organizzare, pianificare questa vacanza e questa esperienza mi ha aiutato a sopportare meglio momenti difficili sul lavoro e nella vita privata. Ricordo perfettamente di aver detto ad una collega.” Non so se riuscirò a fare effettivamente questo cammino, sicuramente sto scoprendo che è già iniziato e mi sta aiutando a sopportare meglio la quotidianità”, il desiderio e il piacere del progettare questo momento sono stati quindi complici fondamentali nel prepararmi con un atteggiamento positivo alla partenza.
W.Miller e S.Rollnick nel libro “Il colloquio motivazionale” (Ed.Erickson 2004 ) sostengono che l’umiliazione, la vergogna e la colpa non sono certo i motori principali del cambiamento: l’attivazione al cambiamento avviene quando la persona associa un costruttivo cambiamento a qualcosa di grande valore intrinseco, ovvero qualcosa di importante, che sta a cuore. La motivazione al cambiamento nasce quindi dall’accettazione, e l’accettazione fa sentire la persona sicura di esplorare un presente sconosciuto ma ritenuto importante per il futuro.